Pasqua di Risurrezione del Signore 2025

Buona Pasqua a tutti i parrocchiani!

immaaug2025

Se c'è qualcosa di questo tempo che spaventa è la sua progressiva disumanizzazione, è il vedere i suoi protagonisti sempre più sprofondare nel torpore dell'individualismo, nei tranelli e nei capricci del proprio cuore, schiavi dell'incantesimo degli idoli: crediamo di essere liberi, siamo in realtà sudditi delle nostre vanità e dell'infatuazione egoistica. Sempre più soli.1
“Torniamo umani” è il titolo di un libriccino scritto da Maria Teresa Abignente che ci aiuta a comprendere una richiesta rivolta a noi stessi e a chi è accanto a noi.
Torniamo umani vuol dire recuperare la nostra identità, vuol dire ricordare il valore e l’unicità di ogni uomo e donna, di ogni essere umano.
Vuol dire rispettarci, prendersi cura, renderci conto che siamo tutti in cammino verso una umanità vera e autentica.
"Come è profondo il mare", scrive Maria Teresa, citando una canzone di Lucio Dalla. Il mare diventa un simbolo di un viaggio profondo e spesso difficile. Questo cammino verso la nostra umanità non è facile. Vogliamo arrivare a realizzare pienamente noi stessi, a vivere in modo autentico. Tuttavia, sembra che questa meta, quella pienezza, rimangano un miraggio lontano.
Eppure, è proprio nel coraggio di andare in profondità del nostro mare delle difficoltà che possiamo arrivare a toccare la verità della nostra umanità, nonostante le sue fatiche.
La nostra vita ci porta a vivere dei passaggi che non sono sempre facili da affrontare.
In questo viaggio, siamo accompagnati dalla figura di Gesù, l’uomo vero, autentico, senza finzioni. Lui è disceso negli inferi della nostra morte, per prenderci per mano e restituirci una vita piena di umanità, concreta, quotidiana.
Una vita che non cancella i segni dei chiodi, perché vuole renderci capaci di lottare contro tutto ciò che la svende, la rende sterile e vuota.
La resurrezione, infatti, ci rende capaci di empatia, di ascoltare il grido e il dolore dell’altro, di non restare chiusi in noi stessi, ma di rimanere in ascolto e in connessione con il mondo che ci circonda.
Viviamo in un mondo che risulta difficile da affrontare, perché si focalizza sul riarmo e sull'uso della violenza e della guerra per raggiungere i propri obiettivi, invece di cercare il dialogo e la soluzione pacifica dei conflitti. Per questo motivo, non esita a eliminare chi è più vulnerabile o chi si oppone a questo modo di agire, senza essere in grado di promuovere e difendere la dignità di ogni uomo e donna.
La vita è cammino, un passaggio fatto di attraversamenti di porta in porta per crescere e maturare. Gesù parla di entrare “per la porta stretta”.
La porta stretta ci fa riflettere su tutto ciò che dobbiamo liberarci e avere il coraggio di abbandonare: le proprie meschinità, i propri interessi e le proprie falsità....
Gesù è la porta che ci riconduce a casa, che ci fa vedere e vivere la bellezza di un'umanità autentica, quella che non si misura con il successo o con il possesso, ma con la capacità di amare e di servire.
La luce di Gesù risorto è quella che ci dà la forza e il coraggio di affrontare le ombre che oscurano la nostra vita.
Una luce che è capace di farci emergere, di aprire le porte chiuse dentro di noi, di aprire i “luoghi” in cui giustifichiamo e tolleriamo la disumanità che spesso ci accompagna, sia dentro di noi che nel mondo. È una luce che smaschera le falsità che ci raccontiamo e ci spinge a guardare la nostra vita con verità, senza più nascondere ciò che ci fa male. Essa ci invita ad attraversare la porta della verità, per vivere finalmente una vita vera, libera e piena di amore.
Non posso avere paura di un Dio così, che mi cura, perché io possa fiorire sotto il suo sole e produrre un frutto di bontà e di festa, sola perfezione dell'uomo secondo il vangelo.
“Allenaci, Signore, a lanciarci nell’impossibile, perché dietro l’impossibile ci sono la tua grazia e la tua presenza: non possiamo cadere nel vuoto. Il futuro è un enigma, il nostro cammino si inoltra nella nebbia; ma vogliamo continuare a donarci, perché tu stai aspettando nella notte, con mille occhi umani traboccanti di lacrime”. Luis Espinal
Buona Pasqua a tutti voi, con particolare ricordo agli ammalati, a chi soffre, a chi è solo perché insieme come comunità possiamo essere capaci di ascolto e di vicinanza.

Buona Pasqua
don Marco, don Mauro, don Flavio,
don Benedetto, don Giuseppe
e il Consiglio pastorale unitario

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gli orari delle celebrazioni ed i bilanci di entrambe le comunità