12 gennaio 2025 - Battesimo di Gesù
Is 40,1-5.9-11 / Sal 103 / Tt 2,11-14;3,4-7 / Lc 3,15-16.21-22
Commento Video al Vangelo della Domenica (a cura della Diocesi di Vicenza)
12 gennaio 2025 - Battesimo di Gesù
Is 40,1-5.9-11 / Sal 103 / Tt 2,11-14;3,4-7 / Lc 3,15-16.21-22
Commento Video al Vangelo della Domenica (a cura della Diocesi di Vicenza)
Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni. Durante la sua vita terrena, Gesù non si mostrerà mai tanto grande come nell’umiltà dei gesti e delle parole. Importante lezione questa, per noi che vediamo le cose in modo tanto diverso. Seguire Cristo significa intraprendere questo cammino di umiltà, cioè di verità. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità del nostro essere.
Feriti dal peccato, purificati dal battesimo, noi oscilliamo fra i due estremi, entrambi attraenti, del male e della santità. E questo si vive nella quotidianità più umile. Ad ogni passo possiamo scegliere Dio e il suo amore, o, viceversa, rifiutarlo. Seguire le orme di Gesù, significa assicurarsi un cammino che, nonostante sia stretto e sassoso, conduce alla vita eterna, alla vera beatitudine.
(Francesco Ognibene - 10 gennaio 2025 AVVENIRE)
È un’umanità lacerata, smarrita e inconsapevole quella che il Papa ritrae nel suo “rapporto sullo stato del mondo” consegnato, come a ogni inizio d’anno, al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Non è l’esibizione di un punto di vista virtuoso, che si condanna da sé all’irrilevanza per la sua astrattezza: è un mappamondo della vita umana nel suo diritto naturale di svilupparsi in pace, oggi negato e offeso con spietatezza e indifferenza (che spesso coincidono) ma non per questo meno degno di essere riaffermato con energia e convinzione.
Il Vangelo non è un’ideologia, la storia della salvezza si svolge fianco a fianco con quella del mondo per abbracciarla e cambiarle il destino, in una scelta di amore e non di supponenza. Al podio del leader, alla cattedra del professore, allo scranno del giudice Dio preferisce la stalla per animali in cui si fa neonato inerme. È tutta lì, la differenza. E la visione del mondo che si sprigiona da quell’irruzione dell’eterno nel tempo non può che spingere per sempre a raccontare tutta un’altra storia.
La stessa che percorre le parole di Francesco agli ambasciatori, ispirate da uno di quei concetti che il Papa ama creare come nuovi paradigmi: della «diplomazia della speranza» declinata ai rappresentanti degli Stati nelle sue quattro possibili accezioni – la verità, il perdono, la libertà, la giustizia – «affinché le dense nubi della guerra possano essere spazzate via da un rinnovato vento di pace» sentiremo ancora parlare a lungo. Un mondo di «vagabondi disperati» e con «un generale senso di paura e di sfiducia verso il prossimo e verso il futuro», disorientato tra «negazione di verità evidenti», «tendenza a crearsi una propria verità», «manipolazione della coscienza» e «semplificazione della realtà», ha bisogno di ritrovarsi in un «linguaggio comune», perso il quale tutto è possibile. E questo alfabeto condiviso tra l’intera umanità non può che ritrovarsi nel risalire alla sola sorgente condivisa, la vita che tutti accomuna nel suo valore assoluto: negata dalle armi, offuscata dal disprezzo per i più poveri (come i migranti), stravolta nell’odio che divide interi popoli, ma che resta codice elementare, innato, evidente sotto ogni sole. A inquietare il Papa infatti non c’è solo la «sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale», Francesco denuncia l’azione disgregante della «cancel culture», un metodo totalizzante di giudizio sulla realtà che «non tollera differenze e si concentra sui diritti degli individui, trascurando i doveri nei riguardi degli altri, in particolare dei più deboli e fragili». […] E tra i diritti negati campeggia certamente il diritto alla vita al quale si oppone radicalmente quel «“diritto all’aborto”» che Francesco qualifica come «inaccettabile» perché «contraddice i diritti umani»: «Tutta la vita – spiega – va protetta, in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale, perché nessun bambino è un errore o è colpevole di esistere, così come nessun anziano o malato può essere privato di speranza o scartato». È questo “diritto dei diritti” a fondare relazioni internazionali che spostano la logica di potenza e di dominio per far spazio all’umanità. Se si assume una volta per tutte che sia la persona con la sua inesauribile dignità che orienta la politica – l’economia, la cultura, l’intera storia –, a cercare e ottenere la pace potrà essere una “diplomazia della speranza”, capace con la sua opzione preferenziale per la vita di «spezzare le catene di odio e vendetta che imprigionano» e «disinnescare gli ordigni dell’egoismo, dell’orgoglio e della superbia umana, che sono la radice di ogni volontà belligerante che distrugge».
IMPEGNI E INIZIATIVE DELLA DIOCESI
18- 25 gennaio 2025 : “Credi tu questo?” (Gv 11,26)
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Dal 18 al 25 gennaio Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, a 1700 anni dal Concilio di Nicea nel quale fu promulgato il simbolo della fede in cui tutte le Chiese cristiane si riconoscono. L’appuntamento del 2025 ha come tema «Credi tu questo?» (Gv 11,26), in riferimento alla resurrezione del Signore Gesù.
IMPEGNI E INIZIATIVE DELL’UNITA' PASTORALE
Domenica 12 gennaio: rinnovo promesse battesimali
Ore 11.00 S. Messa e rinnovo promesse battesimali per i ragazzi di 4ª primaria e celebrazione di un Battesimo (chiesa Madonna della Pace).
Domenica 12 gennaio: Spiogioca
Pomeriggio di giochi organizzato per i bambini delle elementari, dalle ore 15:30 alle 18:30. Vi aspettiamo al Centro parrocchiale di San Pio X!
Giovedì 16 gennaio: Consiglio pastorale unitario
Ore 20.45 (Centro parrocchiale San Pio X)
Venerdì 17 gennaio: Conferenza San Vincenzo U.P
Ore 16.00 (canonica San Pio X)
Sabato 18 gennaio: don Mauro Cenzon
Alla S. Messa delle ore 18.30, chiesa di San Pio X, accoglieremo don Mauro Cenzon che inizierà il suo servizio pastorale nella nostra U.P.
In questi giorni, in chiesa, trovate a disposizione i calendari 2025.
«Nonostante le molte difficoltà che affliggono oggi le nostre famiglie, non dimentichiamoci, per favore, di questo: le famiglie non sono un problema, sono prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare, proteggere e accompagnare. È un modo di dire che sono una benedizione. […] Si discute molto oggi sul futuro, su quale mondo vogliamo lascare ai nostri figli, quale società vogliamo per loro. Credo che una delle possibili risposte si trova guardando voi, ognuno di voi: vogliamo lasciare un mondo di famiglie. È la migliore eredità: lasciamo un mondo di famiglie. Certamente non esiste la famiglia perfetta, non esistono sposi perfetti, genitori perfetti né figli perfetti, e, se non si offende, io direi suocera perfetta. Non esistono. Ma questo non impedisce che siano la risposta per il domani. Dio ci stimola all’amore e l’amore sempre si impegna con le persone che ama. Per questo, abbiamo cura delle nostre famiglie, vere scuole del domani. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri centri di umanità».
(Papa Francesco, testo tratto dal Viaggio apostolico a Cuba, 22 settembre 2015)
Insegnami ad ascoltare, o mio Dio,
chi sta accanto a me,
la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi.
Aiutami a capire che, per quante parole io possa udire,
il messaggio è: "Accoglimi come persona. Ascolta me".
Insegnami ad ascoltare, o Dio premuroso,
i lontani, il bisbiglio dei senza speranza,
il lamento dei dimenticati,
il grido degli angosciati..
Aiutami ad avere meno paura,
a fidarmi della voce interiore,
che risuona nel mio intimo.
Insegnami ad ascoltare, Santo Spirito,
la tua voce, nell'attività e nella noia,
nella sicurezza e nel dubbio,
nel rumore e nel silenzio.
Ruth Mc Lean
Per molti cristiani è un obbligo, una routine che rischia di diventare un peso. In realtà le motivazioni di recarsi in chiesa la domenica hanno la loro prima radice nei comandamenti dati da Dio, sul Sinai, a Mosé quando si legge: “ricordati del giorno di sabato per santificarlo”. Quindi la dedicazione di un giorno interamente al Signore...
Per molti cristiani è un obbligo, una routine che rischia di diventare un peso. In realtà le motivazioni di recarsi in chiesa la domenica hanno la loro prima radice nei comandamenti dati da Dio, sul Sinai, a Mosé quando si legge: “ricordati del giorno di sabato per santificarlo”. Quindi la dedicazione di un giorno interamente al Signore.
Il progetto nasce dalla constatazione che nel nostro quartiere di San Pio X poche sono le occasioni dedicate ai bambini dai 6 ai 10 anni (età caratterizzata da forte crescita e numerosi cambiamenti) per incontrarsi e divertirsi assieme di Domenica..